Pagina:Stowe - Il fiore di maggio, 1853.djvu/117

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esaminati dal punto di vista dell’umana saggezza, potevano essere ragionevolissime, ma che raffrontate alla presente vita, senza prender pensiero di ciò che possa accadere, non potevan sembrare agli occhi di uomini religiosi, che fantastiche, effimere creazioni, palazzi di carta, castelli in aria.

Pure, per un lasso di tempo, il violento amore che s’avevan fra loro, doveva indurli a serbarsi immuni dalle seduzioni e tentazioni del mondo. In tal modo scorsero molte serate d’inverno in compagnia un dell’altro, leggendo, dilettandosi di musica, rammemorando il passato, e sognando gli anni venturi. Ma, in opposizione alla teoria sentimentalista1, è un fatto constatato, che due persone sole non saprebbero trovare il modo di soddisfare alle capricciose esigenze dallo spirito, che rifugge sopra ogni cosa dalla monotonia; e ciò s’avvera molto più in coloro, che sono stati assuefatti ad una continua lucubrazione intellettuale che non può alimentarsi che colla varietà.

In capo a qualche mese, sebbene i loro reciproci sentimenti non fossero alterati, cominciarono ad arrendersi alle numerose inviti che da ogni parte gli si indirizzavano.

Ogni fiata che la splendida compagna di Edoardo entrava in una sala, un mormorio adulatore circolava

  1. Ne la teoria sentimentalista, e nemmeno il fatto constatato di madama Beecher Stowe ponno in nulla modificare l’essenza dell’umana natura. L’uomo che tende all’infinito, prova sempre maggior o minor noja tanto in poca compagnia, come in grandi riunioni.

    Nota del Traduttore.