Pagina:Stowe - Il fiore di maggio, 1853.djvu/136

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orfanelli! Quanto gli sembravano differenti di quelli che altre fiate erano per lei, quando circondata dalla felicità, colma di brillante salute, godendo della generale affezione, facevasi, senza penose preoccupazioni, l’eco di simili frasi? Quanti non si immischiano negli affari de’ loro vicini! Ciascuno in casa sua; ciascuno pe’ fatti suoi.

Augusta ricevette taciturna dalle mani della signora L... il lavoro ch’era venuto a chiedere, e se ne uscì di stanza.

“Elena, disse il signor L.. a sua moglie, questa povera creatura deve ben essere in tante strettezze. Andate qualche giorno a visitarla, per vedere se mai vi fosse qualche cosa a far per lei.

— È singolare! rispose la signora L..... ella mi richiama alla mente Augusta Howard; Augusta Howard, sapete, amico mio?

— Sì... la povera Augusta ed anche il marito suo. Che strana condotta quella d’Edoardo!... Ho saputo che erasi dato all’intemperanza ed all’abiezione. Chi avrebbe potuto immaginarselo?

— Voi dovreste ricordarvene, amico mio; io aveva predetto quell’avvenimento sei mesi prima che se ne parlasse. Al gran pranzo che voi deste pel matrimonio di Maria, il signor Howard erasi a tanto riscaldato da oltrepassar le convenienze. Io vi feci allora rimarco ch’ei spingevasi per un calle pericoloso. È vero, che aveva il capo così debole, che due o tre bicchieri bastavano a farlo uscire di senno: mentre Giorgio Eldon può bene ingojarsene dieci o dodici, senza che anima al mondo, sappia accorgersene.