Pagina:Stowe - Il fiore di maggio, 1853.djvu/160

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dite, se voi non glielo spiegate tondo al pari dell’O di Giotto, chiosando le parole mano mano che voi le pronunciate. Al contrario, ciò che avvi di più gradevole, è la società d’una persona, che quasi indovinando ciò che state per dirgli, vì risparmia la pena di parlare.

Questa facoltà io la rinvenni nella mia zia Maria, con mia grande soddisfazione, quand’essa venne a far visita alla mia famiglia. Io ricordo che fin dalla prima sera, assisa al fuoco e circondata da tutti i membri della famiglia, ella fissò gli occhi sopra di me, con un espressione che pareva volesse asserirmi d’avermi veduto. All’istante che la pendola segnava otto ore ed in cui la mamma disse che era tempo ch’io andassi a dormire, la mia fisonomia tradì il coruccio ch’io provava nell’allontanarmi dal fianco di mia zia, e nell’esser privato dall’ascoltare le belle istorie che avrebbe raccontate dopo la mia partenza. Ella mi volse uno sguardo in così perfetta armonia, con ciò ch’io sentiva in me, che me ne partii col cuore più alleviato, ciò che fin’allora non m’era occorso mai. Quanto si inganna il mondo sulle sensazioni del cuore! Quanto spesso non accade di stringere stretti nodi con una persona per un sol gesto, per un sol sguardo, o fors’anco per una sol parola sospesa alle labbra, più che per benefici materiali! Nella vita sociale, i benefici materiali concernano i bisogni della vita animale, mentre i bisogni inerenti all’anima, e di cui, per legge d’armonia, non puossi fare a meno, sono considerati come cose di puro sentimento, e che la soddisfazione che loro è data può far nascere appo noi, una viva riconoscenza in realtà più che in teoria. La zia Mary non