Pagina:Stowe - Il fiore di maggio, 1853.djvu/25

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per nascondere il suo imbarazzo, si pose tranquillamente a tavola, senza far motto.

Al levarsi di mensa, Grazia disse a suo padre:

— Papà, la ventura settimana, ei abbisogneranno due candellieri di più.

— Ma non bastan forse, pel dì del pranzo, e que’ che già abbiamo?

— No, papà mio, ne mancano ancor due.

— Non posso accordarvi tale domanda, Grazia; non ci sarebbe di verun profitto. No, voi non avrete i due candellieri; positivamente.

— O papà! ve ne prego, comperali adesso.

— Nè ora nè mai, sclamò papà Tim, uscendo precipitosamente di casa. E si diresse verso il bazar di Comfort Scran.

In capo a mezz’ora, papà Tim, era di ritorno. Entrato in casa, si mise a frugare in tasca, e traendone un candelliere, glielo presentò a Grazia, dicendole:

— Ecco il vostro candelliere.

— Ma padre mio, io aveva d’uopo di due candellieri.

— Non vi sarebbe mezzo di far senza dell’altro?

— No, davvero, ce ne voglion proprio due.

— Ebbene dunque, ecco anche l’altro: e qui avvi inoltre un fazzolettino per ornarti il collo.

Ciò detto, papà Tim apre la porta, e ne fugge a precipizio.

Era sempre di tal maniera che le cose accadevano nella casa bruna.

Ora, senz’altro preambolo, arriviamo alla storia principale, di cui James e Grazia, sono evidentemente i