Pagina:Strada ferrata da Venezia a Milano.djvu/57

Da Wikisource.

57

due linee come 1 a 2. Ora quanto da valutarsi sia una tale differenza ben di leggieri saprà persuadersene chi consideri come il massimo lucro ritraibile dall’uso di una Strada ferrata dipenderà sempre, a preferenza del concorso de’ viaggiatori esteri, dal movimento de’ nazionali, che da città in città continuamente si trasferiscono o pei loro privati negozii od anche per semplice divertimento.

In oltre alla linea inferiore mancherebbe il prodotto non trascurabile de’viaggi che fanno più volte in un anno i molti studenti diretti da Venezia, Vicenza, Verona e Brescia all’una od all’altra delle due università di Padova e Pavia.

Le mancherebbe quello de’ viaggi degl’impiegati civili e militari, e de’ molti privati che da Milano, Brescia, Vicenza, Padova e Venezia, e da molti altri punti ancora si recano a Verona, attuale residenza del Senato Supremo di Giustizia e del Comando-generale-militare lombardo-veneto.

E vero che la strada meridionale godrebbe del transito de’ viaggiatori procedenti dagli altri Stati d’Italia oltrepadana; ma oltre che un vantaggio consimile sarà immancabilmente goduto, e ragionevolmente anzi lo sarà in molto più lata misura, dalla strada del nord pel numero assai grande di viaggiatori che giornalmente si recano in Italia dal di là delle Alpi, è ben manifesto poi che se pure tra le due provenienze vi potesse essere un qualche eccesso a favore della prima, questo eccesso non potrebbe essere che sommamente meschino e lontanissimo dal giungere a bilanciare tutti i gravi discapiti che la linea meridionale indubitatamente presenta.

Anche la Direzione delle Diligenze ebbe negli anni addietro a sperimentare gli effetti dello scarso movimento tanto di gente quanto di merci di valore che v’è a quella parte, e dovette in conseguenza dalla intrapresa speculazione desistere.

Nè vuolsi poi dimenticare che la strada inferiore avrebbe anche l’altro discapito gravissimo di trovarsi troppo da presso soggetta alla gara delle comunicazioni fluviali, nè potrebbe reggersi certo contro di esse ne’ trasporti delle mercanzie di gran volume od in grandi masse, giacchè sulla celerità del viaggio per le merci molto voluminose o pesanti (come per esempio sarebbero il riso e il formaggio, prodotti principali de’ paesi attraversati dalla linea inferiore) poco o nulla ordinariamente si conta. Siffatta comunicazione pe’ canali interni da Venezia fino al Po è stata in questi ultimi anni di gran lunga migliorata, e le si stanno apprestando miglioramenti ulteriori. E quanto al corso del Po, le sue difficoltà sono piuttosto politiche che fisiche, essendo desso un fiume finitimo con tanti Stati. Ma ove avvenisse (nè certamente la cosa può aversi per improbabile) che una Società di navigazione a vapore per il Po si stabilisse con accorgimento migliore di quella che fu tentata altra volta, è da credersi che quelle difficoltà tanto fisiche che politiche si eviterebbero quasi tutte, ed allora la gara suddetta per la strada a rotaie di ferro condotta lungo la zona inferiore sarebbe da temersi ancora di più.

Anzi bene considerando, questo timore parrebbe tanto ragionevole e fondato, che sarebbe da pensare moltissimo e da maturarne a lungo tutte le possibili conseguenze prima di risolversi a porre perfino in comunicazione, mediante una strada traversale ferrata, la città di Mantova con la strada principale a rotaie del nord, perchè sebbene da una parte sia chiaro che resa Mantova l’emporio del commercio e della navigazione ferrarese, bolognese ed estense trovar dovrebbe nell’interesse me-