Pagina:Strada ferrata da Venezia a Milano (Recensione).djvu/18

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DA VENEZIA A MILANO. 75

supponga infatti che anche sola una terza parte della popolazione del regno (che in totale è di circa 4,450,000 abitanti) possa godere del vantaggio di mangiar pesce fresco di mare, ossiano abitanti 1,483,000 (numero ch’è molto al disotto della somma delle popolazioni delle provincie percorse od avvicinate dalla strada), e si limiti il consumo individuale medio di questi abitanti 1,483,000 a sole quattro lire austriache l’anno 1. Si avranno 5,932,000 lire austriache di valore di pesce di mare che avrà viaggiato sulla strada ferrata. Supposto poi inoltre che questo sia il valore di 11,864,000 libbre venete di pesce, e supposto che il prezzo del trasporto sia mediatamente di tre centesimi per libbra, tenue al certo se si pensi alla rapidità del viaggio, la società proprietaria della strada ricaverà per questo solo genere 355,920 lire austriache di annuo prodotto2. Qualunque altro poi fosse il calcolo che instituire si volesse, è indubitato che il prodotto, seguitando la strada bassa, non arriverebbe neppure alla metà, molto più che ivi è abbondanza maggiore di pesce d’acqua dolce.

Un altro calcolo non dissimile, e pure assai vantaggioso potrebbe farsi pel burro fresco che abbonda in Lombardia, e che nelle provincie di Verona, Vicenza, Padova e Venezia scarseggia in guisa che molto se ne trasporta da di là anche adesso, a malgrado della lentezza e del maggior costo del viaggio.

Un terzo calcolo potrebbe aggiungersi pel trasporto importantissimo, lucroso e che non ammette remora delle gallette, onde approfittare delle migliori tratture di Lombardia; e così pure pel trasporto delle sete, che in grandissima parte, cominciando dal Friuli e proseguendo

  1. Notisi che i giorni ne’ quali dalla Chiesa è vietato di cibarsi di grasso non sono meno di centoventi per anno.
  2. A Parigi, p. e., sopra una popolazione di 774,000 abitanti, che non è certo da porsi fra quelle che mangiano molto pesce, e che non è neppure molto a portata di averne, dovendolo trarre dalla Manica, si è consumato nel 1835 per 5,589,658 franchi di pesce di mare (oltre al molto di acqua dolce) che fanno franchi 7,22 eguali ad austriache lire 8,30, per testa ragguagliatamente, ossia oltre la metà di più di quanto si è supposto poter ascendere il consumo delle provincie percorse dalla Strada, appunto perchè si volle aver riguardo trattarsi in parte di popolazione che vive in campagna.