Pagina:Straparola, Giovanni Francesco – Le piacevoli notti, Vol. I, 1927 – BEIC 1930099.djvu/11

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Comincia il libro delle favole ed enimmi
di messer Giovanfrancesco Straparola da Caravaggio,<brintitolato Le Piacevoli Notti.

Proemio

In Melano, antica e principal cittá di Lombardia, copiosa di leggiadre donne, ornata di superbi palagi e abbondevole di tutte quelle cose che ad una gloriosa cittá si convengono, abitava Ottaviano Maria Sforza, eletto vescovo di Lodi, al quale per debito di ereditá, morto Francesco Sforza Duca di Melano, l’imperio del stato ragionevolmente apparteneva. Ma per lo ravoglimento de’ malvagi tempi, per gli acerbi odij, per le sanguinolenti battaglie e per lo continovo mutamento de’ stati, indi si partí, ed a Lodi con la figliuola Lucrezia, moglie di Giovan Francesco Gonzaga, cugino di Federico Marchese di Mantova, nascosamente se n’andò, ivi per alcun tempo dimorando. Il che avendo presentito li suoi, non senza suo grave danno il perseguitorono. Il miserello vedendo la persecuzione de’ parenti suoi ed il mal animo contra lui e la figliuola che dinanzi era rimasa vedova, prese quelle poche gioie e denari che egli si trovava avere, ed a Vinegia con la figliuola se n’andò: dove trovato il Ferier Beltramo, uomo di alto legnaggio, di natura benigno, amorevole e gentile, fu da lui insieme con la figliuola nella propia casa con strette accoglienze