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248 notte quinta

abbiamo giá detto, di diverse qualitá. Di che egli rimase tutto sopra di sè, nè imaginare si poteva dove procedesse una copia di tante scarpe; e chiamata la moglie a sè, interrogolla dove procedevano quelle tante scarpe, che nel magazzino si trovavano. La savia madonna Modesta gli rispose: — Che vi pare, messer Tristano, marito mio? Pensavate forse voi di esser solo mercatante in questa cittá? Certo ve ingannate di grosso; imperciò che ancor le donne se intendono dell’arte del mercatantare. E se voi siete mercatante grosso, e fate assai facende e grandi, io mi contento di queste picciole; e ho poste le mie mercatantie nel magazzino e rinchiuse, acciò che fussero sicure. Voi adunque con ogni studio e diligenza attenderete alle vostre merci; e io con ogni debita sollecitudine e dilettazione valorosamente attenderò alle mie. — A messer Tristano, che piú oltre non sapeva nè considerava, molto il sollevato ingegno e l’alto sapere della sua savia e aveduta donna piacque; e confortolla a seguire animosamente la incominciata impresa. Continovando adunque madonna Modesta secretamente l’amorosa danza, e rendendole bene l’essercizio della sua dolce mercatanzia, divenne tanto ricca di scarpe, che non pur Pistoia, ma ogni grandissima cittá arrebbe a bastanza fornita.

Mentre che madonna Modesta fu giovane, vaga e bella, mai la mercatanzia le venne meno; ma perciò che il vorace tempo sopra tutte le cose signoreggia, e a quelle dá il principio, il mezzo e il fine, madonna Modesta, che prima era fresca, ritondetta e bella, cangiò la vista, ma non la voglia e ’l pelo, e mutò le usate penne, e fece la fronte rugosa, il viso contrafatto, gli occhi lacrimosi: e le mammelle non altrimenti erano vuote, che sia una sgonfiata vesica; e quando ella rideva, faceva sí fatte crespe, che ogni uno, che fiso la guattava, se ne rideva, e ne prendeva grandissimo solazzo. Venuta adunque madonna Modesta contra ’l suo volere vecchia canuta, nè avendo piú veruno che l’amasse e corteggiasse come prima, e vedendo la mercatanzia delle sue scarpe cessare molto, molto tra se stessa si rammaricava e doleva. E perciò che ella, dall’incominciamento della sua giovanezza fin’all’ora