Pagina:Straparola, Giovanni Francesco – Le piacevoli notti, Vol. I, 1927 – BEIC 1930099.djvu/95

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favola quarta 89

manca. — Silvia, non sapendo altro che addimandare, disse che si contentava di quanto nella scritta si conteneva, e che mai piú altra cosa non gli addimanderebbe. Il Demonio le fece molte vestimenta lavorate a compassi di grossissime perle e preciose gioie, e diverse altre ricche robbe, le piú belle e le piú care che mai fusseno state vedute d’alcuno. Appresso questo, le diede reti di perle, anella e cinture e altre cose assai, e molto piú che nella scritta si conteneva. Il che sarebbe impossibile a raccontare. Silvia, che era sí ben vestita e sí ben adornata, che non vi era altra donna nella cittá che se le potesse agguagliare, stava tutta allegra, nè aveva bisogno di addimandare cosa alcuna al marito, perchè nulla per giudizio suo le mancava.

Avenne che nella cittá si preparava una solenne e magnifica festa, alla quale furono invitate tutte le famose e orrevoli donne che si trovassino: e tra le altre fu anche invitata la signora Silvia per esser nobile, bella e delle maggiori. Laonde le donne mutorono e portamenti, e a nuove foggie non piú usate, anzi lascive molto si diedero; e i loro vestimenti erano sí differenti da’ primi, che nulla si assimigliavano. E beata colei, come al presente si usa, che poteva trovar abito e portamento per l’adietro non piú usato, acciò che piú pomposamente onorasse la solenne festa. Ciascheduna donna a piú potere s’ingegnava di avanzare le altre in ritrovare nuove e disdicevoli pompe. Alle orecchie di Silvia era giá pervenuto, come le matrone della cittá facevano varie foggie di vestimenta per onorare la superba festa. Onde s’imaginò che quelle vestimenta, che ella aveva, non fussero piú buone nè al proposito suo, perchè erano fatte all’antica, ed ora si usavano vestimenta di altra maniera. Il perchè ella entrò in sí fiera e sí spiacevole malinconia e cordoglio, che nè mangiare nè dormire non poteva; e per casa non si udivano se non sospiri e lamenti, i quali discendevano dalle infime parti dell’addolorato cuore. Il demonio, che quello che la moglie aveva apertamente sapeva, finse di nulla sapere: e, accostatosi a lei, disse: — Silvia, che hai tu, che sí mesta e dolorosa mi pari? Non vuoi ancor tu andartene a questa solenne e pomposa festa? — Silvia, vedendosi aver campo largo