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favola prima 127

Dimorando adunque la bella donna in tal affanno e ravogliendo47 molte cose nell’animo suo, nè sapendo che via tenere in riaver le sue care gioie, finalmente s’imaginò con onesto modo schernir colui che tanto tempo vagheggiata l’aveva.

Abitava in Verona un cavalliero di corpo bello, altiero di animo, famoso in prodezze e di orrevole famiglia. Il quale, come ogni un altro sottoposto all’amorose fiamme, era dell’amor di madonna Veronica sí fieramente acceso, che non trovava riposo. Egli per suo amore spesso giostrava, armeggiava e faceva feste e trionfi, tenendo tutta la città in allegrezza. Ma ella, che intieramente aveva donato il suo amor al marito, di lui e di sue feste poco si curava. Di che il cavalliere ne sentiva quel cordoglio e quello affanno che mai amante sentisse. Madonna Veronica, partito che fu il suo marito di casa, si fece alla finestra: e per aventura indi passava quel cavalliero che era ardentissimamente acceso dell’amor di lei; e chiamollo cautamente e dissegli: — Cavalliere, voi sapete il fervido e caldo amore che già tempo mi avete portato e ora portate; e avenga che in tutte le operazioni mie dura e crudele vi abbia forse paruta, questo però non è proceduto che io non vi ami e che non vi tenghi scolpito nelle viscere del core; ma la causa è stata la conservazione del mio onore, il qual sempre ad ogni altra cosa preposi. E perciò non vi maravigliate se io alle vostre accese voglie non diedi ispedito volo, perciò che l’onore, che rende la casta moglie al dissoluto marito, è molto da esser tenuto caro. Ed ancor che dal vostro mal fondato giudizio dura, fella ed aspra verso voi istimata sia, nondimeno non resterò con fiduzia e sicurtà ricorrere a voi, come a quello che è fontana d’ogni mia salute. E se voi, come amorevole, soccorrerete al mio grave affanno, prestandomi frettoloso aiuto, mi arrete sempre in catena e porrete48 disporre di me come della persona vostra. — E questo detto, minutamente gli raccontò la sciagura sua. Il cavalliere, intese le parole dell’amata donna, prima la ringraziò che s’aveva degnata di comandargli; dopo’ le promise di non mancarle di aiuto, dolendosi tuttavia con lei del caso intravenuto. Partitosi il cavalliere secretamente