Pagina:Straparola, Giovanni Francesco – Le piacevoli notti, Vol. II, 1927 – BEIC 1930632.djvu/17

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favola prima 11


Non passò molto tempo che messer Artilao ritornò a Genova; e giunto a casa, trovò la moglie sana e bella: la quale gioiosa e festevole se gli fe’ in contro col fanciullo in braccio, e strettamente s’abbracciarono e basciaro. Intesa messer Liberale la venuta del compare, subito se n’andò a lui, e l’abbracciò, rallegrandosi del felice ritorno e del ben esser suo. Avenne che trovandosi un giorno messer Artilao a mensa con la moglie, e accarezzando il fanciullo, disse: — O Daria, oh come è bello questo bambino! Vedesti mai tu il piú ben formato? Guarda che aspetto: mira che viso: considera quegli occhi lucenti come stelle! — e cosí di parte in parte il comendava in tutti gli suoi membri. Rispose madonna Daria: — Certo nulla vi manca: ma non già per opera vostra, marito mio; perciò che nella partanza6 vostra, come sapete, di tre mesi mi lasciaste gravida, e il bambino nel mio ventre restò delle sue membra imperfetto: di che ne portava gran sinistro nella gravidezza mia. Onde noi avemo da ringraziare messer Liberale nostro compare; il qual sollecito e diligente con la virtú sua sovenne all’imperfezione del bambino, sopplendo in tutte quelle parti, nelle quali voi avete mancato. — Messer Artilao, udite e ben intese le parole della moglie, stette sopra di sè, e quelle li furono un coltello al core, e subito comprese messer Liberale averlo tradito, e contaminata la donna; e da uomo prudente, fingendo di non aver intesa la cosa, tacque, e in altri ragionamenti si mise.

Levatosi da mensa, messer Artilao cominciò tra stesso considerare lo strano e vergognoso portamento del compare, il qual sopra ogn’altra persona amava: pensando giorno e notte con qual modo e con qual via della ricevuta ingiuria vendicar si potesse. Dimorando adunque il passionato in tai pensieri, nè sapendo che strada tenere, pur al fine s’imaginò far cosa che gli riuscí, secondo ch’egli voleva ed era il desiderio suo. Onde disse alla moglie: — Daria, fa che dimane tu apparecchi da desinare piú lautamente, perciò che io voglio che messer Liberale e madonna Properzia sua moglie e nostra comare venghino a desinare con noi; ma fa per quanto hai cara la