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favola quarta 207

in fatto aver ucciso il suo signore, e per tal causa esser obligato alla morte, si pensò di fuggire, e con la fuga salvarsi. Indi revocata tal sentenzia, deliberò con bel modo secretamente di sepellirlo; e ravoltolo in un sacco, e portatolo in un orto alla bottega vicino, il sepellí. Poscia prese un becco delle capre e gettollo nel pozzo.

Il patrone non ritornando a casa la sera, come soleva sempre, la moglie cominciò pensar male del servo; e addimandandoli del suo marito, egli diceva non averlo veduto. Allora la donna, tutta addolorata, cominciò dirottamente a piangere e con lamentevoli voci chiamare il suo marito; ma in vano lo chiamava. I parenti e gli amici della donna, intendendo non trovarsi il marito, andarono al rettore della città e accusorono Fortunio servo, dicendogli che lo facesse porre in prigione e dargli della corda, acciò che il manifestasse quello che era del suo patrone. Il Rettore, fatto prendere il servo, e fattolo legare alla fune, stanti gli indizi che di lui s’avevano, secondo le leggi gli diede la corda. Il servo, che non poteva sofferire il tormento, promise manifestar la verità, se lo lasciavano giú. E deposto giú della corda, e constituito dinanzi al rettore, con astuto inganno disse tai parole: — Ieri, essendo io addormentato, sentii un gran strepito, come se fusse stato gettato in acqua un gran sasso; io mi stupii di tal strepito, e andato al pozzo, risguardai nell’acqua e viddi che l’era chiara, nè guardai piú oltra; mentre che io ritornavo, sentii un altro simil strepito e mi fermai. Nel vero penso che quel sia stato il patron mio, che volendo attinger l’acqua, sia caduto in pozzo. E acciò che la verità non stia sospesa: ma che dalle sospizioni ne nasca vera e giusta sentenzia, andiamo al loco, perciò che io subito descenderò nel pozzo e vedrò quel che sarà. — Volendo adunque il rettore far isperienza di quello che aveva detto il servo, perciò che l’isperienza è maestra delle cose e la prova che si fa con gli occhi è sempre opportuna e vie piú dell’altre migliore, andò al pozzo con tutta la sua corte e con molti gentil’uomini che l’accompagnorono; e con loro v’andarono del popolo molti, che erano assai curiosi di