Pagina:Straparola, Giovanni Francesco – Le piacevoli notti, Vol. II, 1927 – BEIC 1930632.djvu/77

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favola seconda 71

ella gli addimandava. Per il che Spinella venne in tanta baldanza e signoria, che nulla poco conto faceva del suo marito. Ed il caprone era già venuto a tal condizione, che, quando le imponeva una cosa, ella ne faceva un’altra: e quando egli diceva, vien qua, — ella andava in là, e di lui se ne rideva. E perchè il minchione non vedeva per altri occhi se non per gli suoi, non ardiva riprenderla, nè al diffetto prendeva rimedio; ma a suo bel grado la lasciava far ciò che voleva. Non passò l’anno, che Pisardo prese per moglie l’altra figliuola del sarto, nominata Fiorella: donna non men bella d’aspetto, nè men gagliarda di cervello di Spinella sua sorella. Finite le nozze, e tradotta la moglie a casa, Pisardo prese un paio di bracche da uomo e duo bastoni; e disse: — Fiorella, queste sono bracche da uomo; piglia tu l’un di questi, ed io prenderò l’altro: e combattiamo le bracche, qual di noi le debba portare; e chi di noi sarà vincitore, quello le porti: e chi sarà perditore, quello stia ad ubidienza del vincente. — Udendo Fiorella le parole del marito, senza mettergli intervallo di tempo, umanamente rispose: — Ahimè, marito, che parole son queste che voi dite? Non siete voi il marito, e io la moglie? Non debbe star la moglie ad ubidienza del marito? E come io mai potrei far tal pazzia? Portate pur voi le bracche, ché a voi piú ch’a me si convengono. — Io adunque — disse Pisardo — porterò le bracche, e sarò il marito; e tu, come mia diletta moglie, starai all’ubidienza mia. Ma guarda che non cangi pensiero, nè vogli tu esser marito, e io la moglie, acciò che poi tu non ti dogli di me. — Fiorella, che era prudente, confermò quanto gli aveva detto, e il marito in quel punto le diede il governo di tutta la casa; e consegnolle le robbe, dimostrandole il modo e l’ordine del viver suo. Dopo disse: — Fiorella, vieni meco, chè io ti voglio mostrare e miei cavalli, ed ensegnarti30 come li debbi governare, quando fia bisogno. — E giunto alla stalla, disse: — Che ti pare, Fiorella, di questi miei cavalli? Non sono belli? Non sono ben tenuti? — A cui rispose Fiorella: — Signor sí. — Ma guarda — disse Pisardo — come sono maneggevoli e presti; — e presa una sferza in mano, toccava or