Pagina:Straparola - Le piacevoli notti I.djvu/109

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L’altra, a quel tutto fede non prestare,
     Che ’n sè non ha ragion nè dritta via;
La terza, il dono prezioso e raro
     C’hai nelle mani, fa che ’l tenghi caro.

Messer lo porco, che non dormiva ma il tutto chiaramente intendeva, levatosi in piedi, le lingeva il viso, la gola, il petto e le spalle; ed ella all’incontro l’accarezzava e basciava, sì che egli tutto d’amore si accendeva. Venuta l’ora di posare, andossene la sposa in letto, aspettando che ’l suo caro sposo se ne venisse; e non stette molto che ’l sposo, tutto lordo e puzzolente, se n’andò al letto. Ed ella, levata la coltre, se lo fece venire appresso, e sopra il guanciale li conciò la testa: coprendolo bene e chiudendo le cortine, acciò che freddo non patisse. Messer lo porco, venuto il giorno, e avendo lasciato il materasso pieno di sterco, se n’andò alla pastura. La Reina la mattina andossene alla camera della sposa: e, credendosi vedere ciò che per lo addietro delle altre due veduto aveva, trovò la nuora allegra e contenta, ancor che ’l letto tutto di lordura e carogne imbruttato fusse. E ringraziò il sommo Iddio di si fatto dono, che suo figliuolo aveva trovata moglie di suo contento. Non stette gran spazio di tempo, che messer lo porco, essendo con la sua donna in piacevoli ragionamenti, le disse: Meldina, moglie mia diletta, quando io mi credessi che tu non appalesassi ad alcuno l’alto mio secreto, io, non senza grandissima tua allegrezza, ti scoprirei una cosa che fin ora ho tenuta nascosa; ma perciò che io ti conosco prudente e savia, e veggio che mi ami di perfetto amore, vorrei di ciò farti partecipe. — Sicuramente scopritemi ogni vostro secreto, disse Meldina; che io vi prometto