Pagina:Straparola - Le piacevoli notti I.djvu/252

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che fu cagione che Marmiato, lasciata la vilissima impresa di macinare, presto ricco divenne; e Gordiana e i tre fanciulli e Borghino, molto largamente vivendo, amorevolmente godevano. Già erano venuti e tre fanciulli alla giovenil età, quando persentiro che di Marmiato monaio e di Gordiana figliuoli non erano, ma trovati in una cassettina che giù per lo fiume scorreva. Laonde molto si ramaricorono; e desiderosi di provare sua ventura, chiesero da loro buona licenza, e si partirono. Il che non fu di contentamento di Marmiato e Gordiana; perciò che si vedevano privare del tesoro che usciva dalle bionde loro chiome e della loro stellata fronte. Partitisi adunque da Marmiato e da Gordiana l’uno e l’altro fratello con la sorella, e fatte molte lunghe giornate, per aventura tutta tre aggiunsero in Provino, città d’Ancilotto re suo padre; ed ivi, presa una casa a pigione, insieme abitorono, nudrendosi del tratto delle gemme, delle gioie e delle pietre preciose che dal capo gli cadevano. Avenne che il re un giorno andando per la terra con alcuni suoi corteggiani spasseggiando, a caso indi passò dove dimoravano i duo fratelli e la sorella; i quali, non avendo ancora veduto nè conosciuto il re, discesero giù dalle scale, ed andorono all’uscio: e trattisi di testa il cappuccio, ed inchinate le ginocchia ed il capo, riverentemente il salutorono. Il re, che aveva l’occhio d’un falcone pellegrino, gli guatò fiso nel viso, e vide che ambeduo tenevano una dorata stella nella fronte; e subito gli venne una rabbia al cuore, che quelli giovani fussero suoi figliuoli. E fermatosi, dissegli: Chi siete voi? e di donde venete? Ed elli umilmente risposero: Noi siam poveri forastieri venuti ad abitare in cotesta città. Disse il re: Piacemi molto; e come vi chiamate? A cui l’uno