Pagina:Straparola - Le piacevoli notti I.djvu/46

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tunque quello importantissimo sia. Farò adunque isperienza della sua fede, non già per me, che io sono certo mi ami più di se medesima, ma solo tentarolla ad essempio de’ semplici giovani, i quali scioccamente credono essere peccato irremissibile il contrafare a’ pazzi ricordi de’ vecchi padri, i quali, a guisa di uomo che sogna, entrano in mille frenesie e continovo vacillano. Deleggiando adunque Salardo tra se stesso in tal maniera i saggi e ben regolati comandamenti paterni, deliberossi di contravenire al terzo. Onde uscito di camera e sceso giù delle scale, senza mettervi indugio alcuno, se ne andò al palagio del Marchese, ed appressatosi ad una stanga, dove erano molti falconi, ne prese uno, che era il migliore ed al Marchese più caro, e senza che egli fusse da alcuno veduto via lo portò, e chetamente andatosene a casa di uno suo amico, nominato Fransoe, glielo appresentò, pregandolo, per lo amore grande che era tra loro, custodire lo dovesse, fino a tanto che egli intendesse il voler suo; e ritornatosene a casa, prese uno de’ suoi, e secretamente, senza che alcuno lo vedesse, lo uccise, e portollo alla moglie, così dicendole: Teodora, moglie mia diletta, io, come tu puoi ben sapere, non posso con questo nostro Marchese aver mai pur un’ora di riposo, perciò che egli ora cacciando, ora uccellando, ora armeggiando ed ora facendo altre cose, mi tiene in sì continovo essercizio, che io non so alle volte se io sia morto o vivo. Ma, per rimuoverlo dallo andare tutto il dì alla caccia, io gli ho fatta una beffa, che egli si vedrà poco contento, e forse egli per alquanti giorni riposerà, lasciandone ancor noi altri posare. A cui disse la moglie: E che gli avete fatto voi? A cui rispose Salardo: Io gli ho ucciso lo miglior falcone e lo più caro che egli abbia, e penso, quando egli non lo trovi, quasi da