Pagina:Straparola - Le piacevoli notti I.djvu/48

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raccontò la morte del falcone. Il che intendendo il Marchese, si accese di tanto sdegno ed ira che lo fece prendere, e senza udir ragione e difesa alcuna comandò che in quello instante fusse impiccato per la gola e che tutti gli suoi beni fussero divisi in tre parti, de’ quai l’una data fusse alla moglie che accusato lo aveva, l’altra al figliuolo e la terza fusse assignata a colui che lo impiccasse. Postumio, che era ben formato della persona ed aitante della vita, intesa la sentenza fatta contro il lui padre e la divisione de’ beni, con molta prestezza corse alla madre, e dissele: O madre, non sarebbe meglio che io sospendessi il padre mio, e che io guadagnassi il terzo de’ suoi beni, che alcun’altra strana persona? A cui rispose la madre: Veramente, figliuolo mio, tu hai ben discorso; perciò che, facendolo, la facultà di tuo padre rimarrà integralmente a noi. E senza mettergli intervallo di tempo, il figliuolo se ne andò al Marchese e chieseli grazia di sospendere il padre, acciò che della terza parte de’ suoi beni, come carnefice, successore rimanesse. La dimanda a Postumio dal Marchese fu graziosamente concessa. Aveva Salardo pregato Fransoe, suo fedel amico, a cui aperto aveva lo suo secreto, che, quando la famiglia del Marchese lo conducesse per darli la morte, che egli fusse presto ad andare al Marchese, pregandolo Salardo li fusse menato dinanzi, e, prima che fusse giustiziato, benignamente lo ascoltasse. Ed egli, sì come imposto li fu, così fece. Dimorando l’infelice Salardo co’ ceppi a’ piedi nella dura prigione, ed aspettando di ora in ora di esser condotto al patibolo della ignominiosa morte, tra sè duramente piangendo a dire incominciò: Ora conosco e chiaramente comprendo il mio vecchio padre con la sua lunga isperienza aver provisto alla salute mia. Egli prudente e savio mi diede il