Pagina:Straparola - Le piacevoli notti II.djvu/64

Da Wikisource.

— 52 —

punto gli raccontaro il tutto. I fratelli, udita e intesa la trista nuova, creder non la poteano, se prima con i propri occhi tal cosa non vedeano. Ma poscia che di tal fatto furono chiari, deliberarono di farla morire; e fatto tra loro deliberato consiglio, quello essequirono. Imperciò che il minor fratello nel brunir della sera ascese nella navicella: e chetamente solo al calogero se n’andò: e a quello richiese che per quella notte l’albergo non gli negasse, perciò che gli era avenuto un caso, per lo quale stava in gran pericolo d’esser preso e per giustizia morto. Il calogero, che conosceva lui esser fratello di Malgherita, benignamente il ricevette e carecciollo; e tutta quella notte stette seco in varii ragionamenti, dichiarandogli le miserie mondane ed e peccati gravi che mortificano l’anima e fannola serva del diavolo. Mentre che ’l minor fratello col calogero dimorava, gli altri fratelli nascosamente uscirono di casa: e presa un’antennella e il lume, montarono in nave: e verso la capanna del calogero se n’andarono; e aggiunti che furono, drizzarono l’antennella in piede, e sopra quella posero l’acceso lume, aspettando quello avenir potesse. La giovane, veduto il lume acceso, secondo il suo costume si mise in mare; e animosamente nuotava verso la capanna. E fratelli, che chetti ci stavano, udito il movimento che Malgherita nell’acqua faceva, presero i lor remi in mano, e chettamente col lume acceso si scostorono dalla capanna; e senza esser da lei sentiti, nè per la scura notte veduti, pian piano cominciarono senza far strepito alcuno vogare. La giovane, che per la buia notte altro non vedeva fuori che l’acceso lume, quello seguiva. Ma i fratelli tanto si dilungarono, che la condussero nell’alto mare: e calata giù l’antenna, estinsero il lume. La miserella, non vedendo più il lume, nè sa-