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LIBRO PRIMO.
Bacco facendo l’impresa contro i popoli dell’India, acciocchè le città lo ricevessero, non armò lo esercito di armi rilucenti e scoperte, ma di vestimenti sottili, e di pelli di cervi: cinse poi l’aste d’ellera, e la punta di quelle era coperta di pampini. In cambio della tromba dava il segno co’ cembali, e co’ tamburi: ed avendo ubbriacati i nemici col vino, gli ridusse a ballare, e saltare. E tutti quanti gli altri misteri di Bacco furono i suoi stratagemmi, co’ quali egli s’insignorì dell’India, e dell’altro paese.
Bacco, in India non potendo l’esercito sopportare il caldo dell’aere, occupò Tricorifo monte d’India, così chiamato da tre cime; l’una delle quali si chiama Corasibi, l’altra Condasbe, alla terza pose egli nome Mero. In quel luogo sono molte memorie della nascita di lui, molte soavissime e spese fontane, gran copia di fiere, dovizia di frutti, e freddissime nevi. Quivi dunque trattenendosi e vivendo l’esercito, assaltava d’improvviso i barbari, i quali erano al piano, e lanciando loro dardi da quegli alti e precipitosi luoghi senza fatica alcuna metteva in fuga i nemici.