Pagina:Stratagemmi (Polieno).djvu/87

Da Wikisource.

49

Eteonico comandò che i messi segretamente di mezza notte fuori uscissero, ed a mezzo giorno lieti e coronati si ritornassero in Mitilene, e la vittoria narrassero. Fece allora Eteonico per allegrezza i sagrifizj. Conone, e lo esercito ateniese smarriti si fermarono, ma non si fermò Eteonico; anzi prestamente mandò l’armata in Chio; e da poi condusse i pedoni a Metenna città famigliare ed amica.


Lisandro


Avendo Lisandro promesso agli amici, i quali aveva in Mileto, di volere lor dare aiuto a rovina, e distruzione del popolo, andò a Mileto. E contro quelli che tentassero nuove cose usava, come pieno di sdegno, acerbe parole: ma al popolo le sue forze prometteva in conservargli la libertà. Il popolo credendo a Lisandro, che cosi amico gli si mostrava, senza fare alcuno apparecchio stava a vedere lo avvenimento delle cose, sperandone buoni effetti. Gli amici allora levandosi al segno loro dato, ed assalendo con molto impeto la plebe molti ne ammazzarono, ed in cotal modo venne Mileto in potere degli amici di Lisandro.

Più volte gli Ateniesi nel mar di Egospotamos sciolsero la loro armata per dar cominciamento alla guerra navale. Ed all’incontro Lisandro non isciogliendo la sua, quelli con molta allegrezza, e cantando versi si ritiravano. Lisandro un dì mandò lor dietro due galee; i capitani delle quali vedendo essere usciti delle navi gli Ateniesi, in alto levarono il segno, che era uno scudo di metallo. Pre-