Pagina:Studi intorno alla storia della Lombardia negli ultimi trent'anni.djvu/219

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PARTE SECONDA 207

richieggasi l’approvazione del Governo. Basterà che un libro sia a costui dedicato per portarne il divieto, ch’ei faccia venire un giornale straniero per veder chiuso a quel foglio il confine: nulla, per dirla in breve, potrà riuscirgli a bene. Per un lungo tempo fu in uso un altro genere di persecuzione, il diniego cioè di passaporto. Se una persona sospettata presentavasi alla Direzione della Polizia per ottenere un passaporto, era condotta dal Direttore, il quale, cupamente guardandola, cominciava ad interrogarla in questi termini: “Volete andare in Francia, signore?” — “Appunto, signor Direttore”. — “E perchè, di grazia?” Supponendo che l’instante, male accogliendo questa interrogazione, avesse risposto di non esser tenuto a render ragione delle cose sue alla Polizia, di voler andare in Francia perchè tale era la sua intenzione, e così via via, il Direttore, facendosi brusco, rispondeagli: “Non vi parrà male, signore, che, per non esser meglio giustificato il vostro progetto di viaggio, io vi neghi il passaporto”; e accommiatavalo poscia, non senza dargli a conoscere che un’ulteriore sua instanza sarebbe un tal fatto da compromettere gravemente l’autore. Era questo il trattamento che toccava ad un chieditore di passaporti stizzoso. Ora ecco il destino di quello che fosse più umile. Rispondeva questi all’interrogazione del Direttore: “Io mi reco in Francia per affari”. — “Di qual natura sono questi affari?” L’instante esponevali alla meglio, ma riportava per lo più questa risposta: “Io non veggo, o signore, che si tratti qui d’affari importanti e pei quali sia indispensabile la vostra presenza. Potete mandare una procura”. A dei giovani, i qua-