Pagina:Studi intorno alla storia della Lombardia negli ultimi trent'anni.djvu/221

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PARTE SECONDA 209

punto vien meno; ei si rimprovera i suoi sforzi, vergognasi del suo errore e delle sue illusioni, abbandona ogni intrapresa, e col cuore straziato ei corre a nascondere il suo scoramento in un qualche luogo solitario, in una qualche villa remota, ove si fa agricoltore od artiere. Ne ho vedute io pur tante di queste ammirabili angosce, di queste acerbe abdicazioni!

Non cada al lettore di mente che un tale sistema aggrava la Lombardia di già da due generazioni. La prima resistè valorosamente, nè cedette senza pugna; la seconda, allevata per l’obbedienza, si è sottomessa più prontamente.

Dirò, per compendiare il fin qui detto, che il perno del Governo austriaco è la Polizia; che questa gode di un’autorità sconfinata; che non la trattiene riguardo di giustizia o di lealtà; ch’essa fa anzi pompa della sua ingiustizia e della sua slealtà; che non è sottoposta a verun sindacato, nè ad alcuna responsabilità, tranne quella delle idee liberali che potrebbero diffondersi, o delle mosse che potrebbero tentarsi; che nulla accade in Austria senza che essa abbiavi parte; che non è conferita una carica, sia nei tribunali, sia negl’istituti della pubblica istruzione, sia nelle finanze, sia nella Chiesa, nella Corte o nell’esercito, non è concesso favore alcuno, nè inflitto gastigo, nè fondato un istituto, nè dato, infine, qualsivoglia provvedimento senza che la Polizia potentemente abbiavi cooperato. L’onnipotenza della Polizia e del suo direttore si deriva ed estende a tutti i suoi ufficiali. Ogni uomo che abbia che fare con la Polizia per segreti o palesi relazioni, è posto al di sopra delle leggi; la sua testimonianza non potrebb’essere rivocata