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Vicolo del Ferro n.° 5.


Un Magazzino ed una Bottega. — In conto della Congregazione di Carità di S. Gio. Batta, livellare del Comune di Firenze, si trova descritto sui libri del Catasto fino al 10 Marzo 1884, epoca in cui passò per contratto al Comune predetto, un magazzino ed una bottega già appartenenti ai Deputati sopra il soccorso dei poveri «e loro lavoro» ai quali Deputati erano impostati anche nel nuovo catasto del 1832.

Dai nuovi Campioni del Catasto della Comunità apparisce «un magazzino con tutte sue appartenenze posto nel chiasso del ferro» impostato ai Deputati sopra il Soccorso dei poveri; e nell'arroto 1738 Quart. S. Spirito 2.° a 93 si trova che il magazzino e le sue appartenenze sono descritti come «beni che furno di m.a Lucrezia di Francesco Milanesi, moglie fu di Serraglio Serragli attenenti già a SS.ri Deputati sopra il soccorso dei poveri» ecc.

I quali beni furon comprati dalla detta Deputazione, da Filippo di Alessandro Panfi «mediante la persona di Gaetano Salucci suo Proc.re».

Nell’Arroto 1671 quart. S. Gio. 3. n.° 224 si trova in conto di Antonio Panfi il magazzino etc. confinato a primo da Chiasso del Ferro 0/2 Panfi, 0/3 Francesco Gabburri, 0/4 March. Carlo Gerini; e tali beni pervennero nel detto Antonio Panfi per eredità e morte di Benedetto Panfi suo padre seguita sotto dì 21 novembre 1669.