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I.

Per quanto non siano assolutamente compresi nel piano regolatore i gruppi di fabbricati controdistinti coi numeri I, II, III e IV, pure essi costituiscono il limite del nuovo quartiere dal lato di ponente e l’importanza loro, sia dal lato dei ricordi storici, come da quello dell’arte, è tale da meritare che noi ce ne occupiamo, almeno con brevi cenni.

Il primo gruppo, limitato da Piazza degli Strozzi, Via Monalda, Via Porta Rossa, Via Tornabuoni e il vicolo, oggi chiuso, di fianco al palazzo Strozzi, era costituito in antico da case e torri dei Soldanieri, una delle più celebri famiglie di Firenze, vittima delle fazioni, perchè avendo costantemente militato nelle file del partito Ghibellino dovette seguirne le sorti, quasi sempre contrarie, talchè le confische, le condanne, i bandi, le persecuzioni finirono col farla partire da Firenze povera e proscritta. Taluni si rifugiarono a Prato e mutato nome, si dissero dei Rinaldeschi, altri rimasti a Firenze si fecero del popolo e si chiamarono Del Mula, e si estinsero in tempi lontani.

Gli storici ed i genealogisti affermano che i Soldanieri in segno di alta potenza seppellivano i loro morti a cavallo1 e se tale asserzione ha del favoloso, è innegabile che quella famiglia aveva una potenza infinita. Nel 1427 esisteva ancora un Gabriello Soldanieri e dalla denunzia agli ufficiali della Decima fatta dal suo procuratore apparisce che possedeva solo 3/8 dell’albergo detto di Porta Rossa e che stava a Udine bandito da più di 12 anni alle spese di Paolo da Ghiacceto ed altri2.

Dei Soldanieri rimase il nome al chiassolo, oggi senza riuscita, che passava tra le loro case e che oggi s’intitola dagli Altoviti3.

Le case costituenti questo gruppo passarono per la maggior parte in possesso degli Strozzi che le avevano tuttora nel 1427. A Messer Palla di Noferi Strozzi, cittadino illustre di que’ tempi, appartenevano i tre palazzi oggi Medici-Tornaquinci, quello cioè sul Canto di Porta Rossa che fu anche dei Capponi4 quello colla facciata di pietre rifatto dalla famiglia Cambi del Nero 5 e l’altro più verso il palazzo Strozzi che fu successivamente anche dei Rucellai 6.