Pagina:Sull'incivilimento primitivo.pdf/19

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essere di bella costruzione ed i nocchieri non dovettero essere ben atti al mestiere, mentre giunti colà ove non trovarono nemici marittimi da combattere, i più arditi durante gli ozii dell’assedio si spinsero a piccole distanze a corsaleggiare le coste lidie sembrando loro far lunghi viaggi; e dopo l’espugnazione di Troia, pochi furono i vincitori che sapessero ridursi in patria, benchè conservassero intatto il naviglio e meglio conoscessero quello stretto mare. Dispersi alla ventura, tutti allegarono essere espiazione di antiche colpe quello che non era che imperizia del navigare; infatti essi dicevano esser la Grecia divisa dall’Egitto per un immenso mare, che non avrebbe potuto varcarsi in un anno da un augello; infinite chiamavano le onde che separavan la Grecia dall’Italia. I Pelasgi son pei Greci incogniti stranieri; Inaco, Cadmo e Danao giungevano in Grecia da estera terra; come credere adunque ad una civiltà greca autottona e primitiva?


V.


Grandi questioni si fecero sul trapiantamento della civiltà dalla Lidia in Grecia, ma stranamente contradice tale opinione il fatto che i Lidi nei tempi di Troia componevano ancora una nazione che, sebbene fosse mediterranea, pur non avea naviglio e non era ancor pratica del commercio, che poi ne formò le ricchezze; e benchè fossero tanto poco distanti dall’Ellenia, Creso fu il primo tra i suoi re che fosse conosciuto dai Greci: Eusebio ne’ suoi canoni crono-