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30 Sulla venuta in Italia

cipe Alfonso con sua del 16 aprile. «Mi rallegro con V. A. della bella festa che costà hanno fatta, che in verità gli applausi non possono essere maggiori et questi nostri Fiorentini che l’hanno veduta hanno detto gran cose, ma a me non punto nuove, sapendo quanto sia grande il valore l’ingegno e la generosità del Serenissimo signor Duca e di Vostra Altezza, miei Signori e Padroni» e nello stesso giorno altra lettera invia al Graziani di ringraziamento, perchè gli aveva mandata la relazione a stampa del torneo e gli dice «che in verità la festa ha reso ammirazione a tutti questi signori Fiorentini che l’hanno veduta et particolarmente al sig. Card. Giov. Carlo, che non si sazia di lodarla. A me non giungan nuove queste meraviglie per la scienza che ho del Serenissimo sig. Duca mio Padrone, il quale non si mette ad impresa alcuna che il tutto non faccia con intiera perfezione et l’averla abbellita V. S. Ill.ma con la poesia, l’avrà fatta maggiormente risplendere.»


Non dobbiamo sorprenderci, se il Guidoni nel giorno 16 aprile scriveva d’avere già veduto il Cardinale Gio. Carlo, mentre il diario del Settimanni registra appunto l’arrivo in Firenze dei principi toscani il 16, avendo lasciato Modena un giorno prima della partenza degli arciduchi.