Pagina:Sulla venuta in Italia degli arciduchi d'Austria conti del Tirolo.djvu/43

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38 Sulla venuta in Italia

congiuntiva procurare questo honore da Sua Altezza che da me sarebbe riconosciuto e stimato per supremo e resterebbono in gran parte accresciute le mie obbligationi verso di V. S. Ill.ma, alla quale faccio per fine Umilissima Reverenza.

Di S. V. Ill.ma

Firenze, 7 aprile 1652

Devot. et Oblig.mo Servo.

Bartolomeo Corsini


E come sembra che a queste lettere venissero risposte indecise, il Corsini scrive quest’ultima al Graziani.


Illust.mo Sig.re e Pad.ne mio Osserv.mo


«La venuta quà de Serenissimi Arciduchi e l’avvicinarsi il tempo della festa a cavallo, mi danno occas.ne di riverire Vostra Signoria Illustrissima e di supplicarla a reiterare gli ofitij appresso il Serenissimo Signore Duca, acciò risolvendo di venire in questa città, resti con la sua venuta favorita et honorata la mia Casa e perchè si và voceferando quà, che possa facelmente in mancanza del Sig.re Duca venire il Signor Principe et il Signor Cardinale d’Este