Pagina:Sulle ferrovie economiche.djvu/43

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sercitarla a cavalli; ma poi si calcolò che meglio conveniva una trazione a vapore, come è evidente se se ne considerino le forti pendenze.

In questo caso la contropendenza non produce altro cattivo effetto se non quello di fare elevare inutilmente il treno; di ben maggior danno essa sarebbe ove fosse tale da impedire alla macchina di rimorchiare nel senso della medesima, ossia in discesa, lo stesso numero di vagoni carichi che può tirar vuoti nel senso opposto. Il mantenere le resistenze della discesa nei limiti di quelle della salita sulle linee costruite con contropendenze fra due punti di ineguale altezza e dove il traffico sia principalmente in discesa, è una delle principali condizioni economiche cui deve soddisfare un buon profilo. Ma se l’equilibrio debba rompersi, la contropendenza, ove l’economia della costruzione lo richieda, può spingersi al punto che una delle rammentate resistenze diventi un moltiplo dell’altra, poichè allora si potrà, sulle tratte più difficili, dividere il treno in due o più parti (parlo di linee per soli materiali), utilizzando in ogni viaggio tutta la forza della macchina: al quale intento bisognerà avere l’avvertenza di raggruppare possibilmente quelle contropendenze.


X. Ferrovia di Monteponi. — Nella particolareggiata descrizione che feci altravolta di questa ferrovia1 — descrizione che sarebbe inutile di qui ripetere — accennai al materiale mobile che aveva per essa progettato. Ora questo materiale è fatto e trovasi sul posto, cosicchè posso darne particolareggiati ragguagli. Le figure 17 e 18 presentano la sezione in lungo e la pianta della locomotiva; il diametro delle 6 ruote accoppiate è di 0m,75 e la loro base estrema di 2m10, colla quale si può camminare comodamente nelle curve di 100m. che la linea presenta. I cilindri misurano 0m,275 × 0m,375; quindi si ha una forza motrice di 378 chilogr. per ogni atmosfera di pressione netta nei cilindri. E siccome si voleva una forza totale di 2000 chilogr., pella quale occorre che quella pressione risulti di 5 ⅓; atmosfere, così si stabilì di lavorare in caldaia a pressione di 150 ll.; colla quale la pressione media di 5 ⅓ atmosfere si può ottenere senza perdere il beneficio dell’espansione, la quale anzi può farsi per più della metà della corsa. Il peso della macchina vuota riuscì secondo il progetto, ossia di tonnellate 12,1; in istato di servizio il peso si avvicina a 16 tonnel-

  1. V. Giornale del Genio Civile — Parte non Ufficiale del 1870.