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106 EMILIO SALGARI

— Non domando che pochi secondi, — rispose l’indian-agent. — Non succede tutti i giorni di uccidere un sakem!...

— Tira dunque.... —

Uno sparo rimbombò quasi subito. Il mustano del capo si era violentemente inalberato, tentando di sbarazzarsi del cavaliere; poi era caduto di quarto, affondando in mezzo alle erbe che erano ancora altissime.

Il sakem, accortosi a tempo d’esser preso di mira, si era riparato dietro la testa del povero animale, poi con un volteggio meraviglioso si era slanciato a terra.

— Cane!... — urlò John, il quale molto difficilmente sprecava i suoi proiettili.

Poi seguì una salve di bestemmie che si confusero in parte fra le urla feroci della banda, la quale cominciava ad ingrossarsi, poichè anche quelli che avevano saccheggiati i furgoni, spinti dal fuoco che avanzava sempre, tutto divorando sul suo passaggio, accorrevano a prender parte alla caccia.

— Un buon cavallo vale un indiano, — disse Harry. — Se il capo è a piedi non varrà meglio d’una coyote.

— Non credevo però che avesse una così gran fortuna, — rispose l’indian-agent, che aveva riconquistato subito il suo posto e ricaricato prontamente il rifle.

— Lo manderai più tardi a passeggiare fra le smaglianti praterie che il Grande Spirito, il buon Manitou, ha serbato per la razza rossa.

— Uhm!... Avrei preferito gettarlo giù subito.

— Uno più uno meno a che gioverebbe? Ecco tutti gli altri che accorrono.

Se non trovi i pozzi, noi nulla avremo da invidiare a quei disgraziati squatters.

— La miniera è più vicina di quello che tu credi, — rispose l’indian-agent, il quale spingeva i suoi sguardi verso i primi contrafforti della sierra.

I quattro cavalli, che conservavano ancora un vigore meraviglioso, e tale da far stupire perfino gl’Indiani, avevano allora attraversato l’ultimo lembo della prateria e galoppavano sfrenatamente fra i boschetti della pianura alta.

Neanche il fuoco poteva ormai raggiungerli, quantunque la prateria fosse diventata un vero oceano di fiamme che solo i fiumi potevano arrestare.

La sierra Escalada era ormai vicinissima. Non era già una grande catena, imponente come la Nevada, o come quella del Laramie, tuttavia aveva alture notevoli e picchi che si slanciavano a considerevoli altezze.

John che, come abbiamo detto, conosceva a meraviglia tutti quei luoghi che aveva percorsi in tutti i sensi per venti e più anni, e che