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SULLE FRONTIERE DEL FAR WEST 227

Negri e meticci gareggiavano, esponendosi audacemente ai colpi degli avversarî, incoraggiati dalla presenza dell’indian-agent, dei due scorridori della prateria, del loro padroncino e di miss Mary; ma ci voleva ben altro per arrestare gl’indomiti cavalieri della prateria!

Anche se alcuni cadevano, gli altri continuavano la loro corsa, sparando senza interruzione e restringendo, a poco a poco, sempre più il cerchio.

L’hacienda si trovava ormai come chiusa in una morsa di ferro e di fuoco.

Harry e Giorgio, dopo aver fatti parecchi colpi fortunati, avevano raggiunto John, il quale sparava senza posa, fra i due figli del colonnello.

— Dobbiamo lasciarli venire? — chiese il primo. — Siamo troppo pochi per tener testa al loro fuoco.

Già tre o quattro negri sono caduti. —

L’indian-agent si era messa rabbiosamente la mano nei capelli.

— Hai ragione, camerata, — rispose dopo qualche istante di silenzio. — Sarebbe meglio provare sulle loro carni se l’olio è ben caldo.

— E Yalla?

— Non l’hai veduta tu?

— No, John.

— È lei che guida la carica fra Mano Sinistra e Caldaia Nera ed il gambusino la segue.

Ho sparato tre volte su di lei senza poterla colpire. Si direbbe che il Grande Spirito protegge quella terribile donna.

— Devo far sospendere il fuoco?

— Sì, Harry. Fingiamo di essere ormai a corto di munizioni e lasciamo che montino all’assalto.

— Ma quando si accorgeranno del fossato si arresteranno.

— Io spero che vi discendano, — rispose John — e quello sarà il buon momento per arrosolare le loro carni coll’olio bollente....

Va’, Harry, fa rallentare a poco a poco il fuoco. —

Lo scorridore si slanciò attraverso i ponti della cinta portando l’ordine ai negri ed ai meticci.

Qualche minuto dopo la moschetteria, che prima era nutritissima da parte dei difensori, cominciò ad indebolirsi fino quasi a cessare del tutto.

Gl’Indiani, i quali non avevano rallentato un solo momento la loro corsa furiosa, nè il loro fuoco, credendo che i difensori dell’hacienda avessero realmente esaurite le loro munizioni, strinsero velocemente il cerchio giungendo ben presto sul margine del fossato che percorsero sempre a galoppo sfrenato, non cessando di sparare.

Ad un tratto cinquanta e più guerrieri si gettarono, senza rallentare, a terra, lasciando che i loro cavalli continuassero la corsa,