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SULLE FRONTIERE DEL FAR WEST 251

Essendosi preso il miglior cavallo che aveva trovato nelle scuderie, in meno di tre ore aveva raggiunta l’altra riva di quello stagno fangoso e pericolosissimo, dileguandosi nella prateria.

Dove andava? Non lo intuiva nemmeno lui, poichè non sapeva veramente dove avrebbe potuto incontrare le prime colonne americane provenienti da levante.

Galoppava a casaccio, solo sostenuto dalla speranza di imbattersi in qualcuna di quelle e di guidarla verso il Lago Salato, per accorrere in aiuto dei due figli del colonnello e dei suoi due amici.

La prima giornata trascorse senza aver incontrato nè colonne americane, nè colonne indiane.

Si accampò alcune ore nella prateria, per rimettersi in sella molto prima che l’alba spuntasse.

Dove andava? Se lo chiedeva ad ogni istante, pur conservando sempre la sua rotta verso il levante.

Non aveva mangiato; non aveva nemmeno bevuto. Sua unica preoccupazione era stata quella di spingere, più che aveva potuto, il suo cavallo.

Già ormai anche il secondo giorno stava per passare, quando scorse una lunga fila di cavalieri avanzarsi attraverso la prateria.

Non era possibile ingannarsi.

Erano volontarî americani, riconoscibili facilmente per le loro divise grigiastre, i loro ampi cappellacci dalla tesa un po’ rialzata in parte e le casacche infioccate.

Quanti erano? Otto o novecento almeno, un numero sufficiente per dare battaglia agli Arrapahoes ed agli Sioux che pei primi erano scesi dalle montagne con Yalla.

Gli Americani erano dunque, a loro volta, entrati in campagna, per domare la terribile insurrezione degli uomini rossi.

Spronando a sangue il suo cavallo, ormai quasi completamente esausto, John, il bravo indian-agent, li aveva raggiunti.

Quei cavalieri, in numero di mille, appartenevano al terzo reggimento dei volontari del Colorado, al comando del colonnello Chivington, un feroce ambizioso che sperava di guadagnarsi, in quella campagna, i galloni di generale, mentre doveva invece perdere anche quelli che si era prima guadagnati.

Bastarono poche parole di John, il quale contava non poche amicizie fra i volontari, per decidere il colonnello a tentare una sorpresa disperata.

Sapeva che la missione si trovava presso le rive del Sand-Creek (ruscello delle sabbie), e non indugiò a lanciare i suoi cavalieri, certo di guadagnare i galloni.

Era il 29 settembre del 1864, una terribile data per le tribù indiane della grande prateria.