Pagina:Svevo - Corto viaggio sentimentale e altri racconti, 1949.djvu/209

Da Wikisource.


Ma a Würzburg ci fu anche l’avventura che mise in subbuglio la famigliuola. Il padre offerse in pagamento all’albergo delle banconote della Banca Triestina allora autorizzata per diritto antico ad emetterne. L’albergatore scese dal certo suo trono dietro una balaustrata di legno spaventato che si volesse appioppargli della moneta simile in pagamento e uscí a sorvegliare l’ospite. Urlò, proprio urlò e cosí il padre di Roberto fu obbligato ad andare da un banchiere per ottenere verso le sue banconote delle monete correnti e lasciare nel frattempo la famiglia e i bagagli in pegno.

Roberto non si spaventò. Non ricordava nulla che fosse somigliato ad uno spavento. La vita era sempre trascorsa cosí sicura per lui che non sentiva potesse dipendere dal denaro. Era un suo diritto la vita e non vedeva l’importanza della cosa. Ma la madre che non intendeva il tedesco s’era spaventata. Aveva alzata la veletta per asciugarsi delle lagrime che le bagnavano le guance. Piangeva con grande facilità agitata dal lungo viaggio dall’imminenza del distacco dai suoi figliuoli e anche dalla preoccupazione per la salute del terzo dei suoi maschi rimasto alquanto indisposto a casa. Dalla partenza da Trieste in poi non erano stati raggiunti da alcuna comunicazione da casa.

Il padre ritornò rasserenato. Aveva le tasche piene di grosse monete d’argento. Si lagnava del cambio che gli avevano fatto e si sfogò in italiano con la moglie mentre pagava: «Che paese di ladri!». Eppoi: «Che ignoranza! Non conoscono le banconote della Banca Triestina!». Erano le prime parole contro la Germania che Roberto da lui avesse udite. Ammirava tanto quel paese che serenamente vi portava i proprii bimbi per farli educare. Ma quando si viene toccati nel proprio interesse il mondo cambia spesso di aspetto.

Poi seguirono tre quarti d’ora di treno. Qui il vecchio non aveva bisogno di sforzo per ricordare quel viaggio che rifece poi tante volte. La ferrovia correva su un argine costruito a mezza costa della collina alla sinistra del Meno. Dall’altra parte del fiume c’erano delle colline che a queste somigliavano, quasi che queste si fossero riprodotte in uno spec-