Pagina:Svevo - Corto viaggio sentimentale e altri racconti, 1949.djvu/244

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XI


Il padrone legge ed io sono accanto alla stufa. Questa tana è deliziosa. Al calore della stufa si riempie di olezzi. Il padrone deve preferire quella grande sedia per l’odore che emana. Su quella sedia molto tempo addietro un uomo deve essere divenuto sincero. Il suo sangue coperse la stoffa e colò a terra lungo una delle gambe di legno. Ma la sedia si trovava allora in quel cantuccio ove il pavimento odora. Di giorno, con le finestre aperte, si sente tuttavia l’odore che mormora debolmente. Di sera col calore della stufa esso grida: «Cercatemi!». Ed io cerco. Ma il corpo dell’uomo non deve giacere qui nelle vicinanze. Ed io lo cerco invano quel mio amico di ogni sera. Lo portarono purtroppo lontano.