Pagina:Svevo - Corto viaggio sentimentale e altri racconti, 1949.djvu/267

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intere in ozio completo studiando i movimenti dell’acqua intorno all’isola, sognando che il mondo fosse quietato come era quieto lui. V’erano dei posti all’aperto dietro il deposito sull’antico grande canale di Murano ove in epoche piú ricche ma non piú felici, diceva il Perini – era affluito tutto il lusso di Italia, mentre ora in pieno meriggio si sentiva battere il proprio cuore nel grande silenzio. C’era una parte dell’anno in cui il signor Perini perdeva la calma e il riposo: L’epoca dell’inventario! Bisognava smuovere tutte le balle; prendere degli operai avventizii, notare, registrare, fare conti. Ma tale breve periodo serviva per fargli sentire meglio la sua felicità quando questo periodo era passato. «È pronto?» domandò Cimutti brevemente a sua moglie. La sora Lisa alzò la testa dal mastello ove lavava della biancheria. «Maria!» disse alla figliuoletta di 12 anni al piú che le stava accanto appiccicata alle gonne, «dà a papà il caffè ch’è nella tazza accanto al fuoco.» La Maria si avviò un po’ malsicura perché la poverina era quasi cieca e Cimutti la precedette mentre Lisa era ripiombata al suo lavoro. Il signor Perini la guardava con compiacenza. Come era bello veder lavorare con tanto gusto. Quella, sí, se fosse stata un uomo avrebbe dato un operaio come sarebbe piaciuto al signor Perini. Come lavorava e come era sempre lieta e serena; tanto lieta e serena — diceva il signor Perini — come se avesse riposato il giorno intero. Era del resto affare d’abitudine perché il lavoro occupava nella sua giornata il tempo che nell’altrui occupava la quiete. S’alzava alle 5 del mattino e andava avanti a lavorare fino alle 9 della sera. Aveva tre figliuoli di cui uno, la Maria, con la sua malattia agli occhi le costava un occhio della testa. La paga di Cimutti non bastava perciò e Lisa aveva accettato di lavare per il signor Perini e di prestare dei servizii in sua casa verso una mite retribuzione. Cimutti era un buon lavoratore, vogatore di barche grosse conosciuto a Venezia ma aveva bisogno di una parte della sua paga per tenersi vivo... come diceva lui. Cosí l’impiego della Lisa era divenuto una necessità ed ella s’era messa di tutta lena a guadagnarsi l’affetto e la fiducia dei si-