Pagina:Svevo - Corto viaggio sentimentale e altri racconti, 1949.djvu/350

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momento in cui con grandi sforzi ero riuscito ad allontanare Umbertino che s’era pensato di voler scoprire perché il grammofono gridasse. Spazientito proposi ch’egli parlasse senza ch’io dovessi interrompere la musica. Stavo eseguendo la nona sinfonia che mi concedevo una volta per settimana e non era permesso d’interrompere una musica simile. Lo invitai a parlare a bassa voce e promisi che sarei stato ad ascoltarlo sentendo ogni sua parola. Egli stette zitto aspettando che terminasse il disco e quando io m’apprestavo di cambiarlo egli incominciò a parlare. Non ne poteva piú. Ecco che Antonietta spariva dalla casa quando lui ci arrivava. Perché? Se oramai egli non domandava altro che di aver il permesso di piangere con lei il suo defunto marito?

Nel breve spazio di tempo che m’occorse per mutare il disco arrivai a dirgli che aveva commessa una grave imprudenza confidandosi in Umbertino e cessai di parlare quando la musica riprese. Avevo l’intenzione di starlo a sentire ma assolutamente non di parlare come la musica procedeva. Ed egli presto se ne andò. Era il degno amico di Valentino in fatto di musica. Solo che Valentino era sordo come una campana e poteva ascoltare musica per delle ore senza dar segno di alcuna impazienza. Fumava il suo lungo sigaro con fumate che s’accordavano al ritmo della musica. Il Bigioni invece era come un cane dall’orecchio delicato. Si faceva subito nervoso e finiva con lo scappare. Accarezzai con gratitudine il mio grammofono.

E il Bigioni non se ne andò ad onta che anche tutti gli altri facessero con lui gli stessi esperimenti. Augusta lo trattò sempre con dolcezza, ma abusò di lui. Mandò con lui a spasso1 la sua cagnetta Musetta e una volta l’obbligò persino di ungere la bestiolina che aveva preso la rogna. Con ciò Augusta credeva di accordare come un privilegio. E neppure questo privilegio arrivò a scacciare il Bigioni. E fu buono con Musetta che lo considerò come uno di famiglia.

Alfio com’è fatto lui non fece degli esperimenti ma si la-

  1. Espressione dialettale per dire «a passeggio».