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CORTO VIAGGIO SENTIMENTALE

Questo racconto, come potrebbe supporsi da qualche vago accenno epistolare, è sorto nella mente di Svevo molti anni prima di La coscienza di Zeno, iniziata, com’è noto, nel 1919. Sicuramente, però, si può affermare che esso fu lavorato nel 1925. Infatti un frammento, in cui si parla del signor Aghios e che doveva essere incluso con tutta probabilità nel racconto, è scritto sul retro di una lettera d’affari diretta a Svevo e che porta la data del 7 novembre 1925. Inoltre in una lettera indirizzata alla signora Crémieux nel dicembre dello stesso anno (la lettera non porta data, ma vi si accenna allo spirare dell’anno e vi si parla della prossima uscita di Le Navire d’Argent, che uscí, come si sa, il primo febbraio del 1926) cosí si esprime: “Intanto il lunghissimo serpe di cui le scrissi e che s’intitola Corto viaggio sentimentale giace annodato in un cassetto”. Infine, in un taccuino di note, datato 31-12-1925, si parla di un furto in viaggio e di Torlano.

Il manoscritto consta di un primo gruppo di undici cartelle a quattro fogli, di cui i primi due scritti a macchina; prosegue su fogli singoli, dalla cartella tredicesima alla quarantesima, per terminare con altre due cartelle a quattro fogli. Manca la cartella dodicesima e dalla lettura si rileva che il racconto dovette avere una prima stesura su fogli singoli (di vario tipo e formato) e che poi ne fu iniziata la ricopiatura su cartelle a quattro fogli. Tant’è vero che nelle ultime cartelle del gruppo in cui il racconto ebbe la seconda stesura, sono riportate intere parti e interi periodi di quelle immediatamente seguenti. Non è stato possibile fondere i due testi in questo punto ed ho preferito un taglio netto, per riprendere il racconto dove la sutura mi è sembrata meglio conseguente. Comunque il testo sacrificato si riduce ad appena una cinquantina di righe, che dò nella Appendice seconda al numero uno.

Nella Appendice seconda ho riportato inoltre altri frammenti che parlano del signor Aghios o comunque si riferiscono al racconto (numeri 3, 4, 5, 6); tra questi anche una stesura dell’inizio (numero 2).

Il racconto è stato pubblicato a puntate da Il Mondo di Firenze dal 7 aprile al 4 agosto 1945.

Il titolo è originale perché figura nel manoscritto.