Pagina:Svevo - La coscienza di Zeno, Milano 1930.djvu/186

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mai seppe nulla, ma il suo affetto e la sua dolcezza restarono inalterati nei lunghi anni che passammo insieme, proprio come l’avevo indotta a promettermelo.

Quando Guido si promise, la seconda fase del mio fidanzamento s’iniziò con un mio proponimento che fu espresso così: «Eccomi ben guarito del mio amore per Ada!» Fino ad allora avevo creduto che il rossore di Augusta fosse bastato per guarirmi, ma si vede che non si è mai guariti abbastanza! Il ricordo di quel rossore mi fece pensare ch’esso oramai ci sarebbe stato anche fra Guido e Ada. Questo, molto meglio di quell’altro, doveva abolire ogni mio desiderio.

E’ della prima fase il desiderio di violare Augusta. Nella seconda fui molto meno eccitato. La signora Malfenti non aveva certo sbagliato organizzando così la nostra sorveglianza con tanto piccolo suo disturbo.

Mi ricordo che una volta scherzando mi misi a baciare Augusta. Invece di scherzare con me, Guido si mise a sua volta a baciare Ada. Mi parve poco delicato da parte sua, perchè egli non baciava castamente come avevo fatto io per riguardo a loro, ma baciava Ada proprio nella bocca che addirittura suggeva. Sono certo che in quell’epoca io m’ero già assueffatto a considerare Ada quale una sorella, ma non ero preparato a vederne far uso a quel modo. Dubito anche che ad un vero fratello piacerebbe di veder manipolare così la sorella.

Perciò, in presenza di Guido, io non baciai mai più Augusta. Invece Guido, in mia presenza, tentò un’altra volta di attirare a sè Ada, ma fu dessa che se ne schermì ed egli non ripetè più il tentativo.

Molto confusamente mi ricordo delle tante e tante sere che passammo insieme. La scena che si ripetè al-