Pagina:Svevo - La novella del buon vecchio e della bella fanciulla ed altri scritti, 1929.djvu/101

Da Wikisource.

— 91 —

accompagnare le manifestazioni della propria corruzione. Era stato debole con lei perchè ancora sempre preoccupato dell’insensato desiderio di apparire puro.

Per qualche tempo restò ancora a meditare sulla poltrona. Gli sarebbe stato tanto comodo di spiegare a qualcuno le proprie intenzioni prima di metterle in atto. Anche negli affari egli usava consultarsi col procuratore per avere la visione netta di quello ch’egli voleva. Ma in questo affare da lui condotto da solo non poteva avere il consiglio di nessuno. Certo con la sua infermiera non doveva parlarne.

Ed è proprio così che nei suoi tardi anni il mio buon vecchio divenne scrittore. Quella sera scrisse solo degli appunti per la conferenza ch’egli voleva tenere alla giovinetta. Abbastanza alla breve: raccontava le proprie colpe senza attenuarle. Egli aveva voluto approfittare di lei e sottrarsi a qualunque obbligo verso di lei. Queste le sue due colpe. Era tanto semplice di scriverle! Avrebbe egli avuto il coraggio di ripetere ciò alla giovinetta? Perchè no quando egli era pronto a pagare? Pagare con denaro e pagare di persona, cioè educarla e tutelarla.