Pagina:Svevo - La novella del buon vecchio e della bella fanciulla ed altri scritti, 1929.djvu/125

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e l’assista. Non mancarono studii e meditazioni anche per la prefazione perchè con questa bisognava stabilire tutta l’estensione del problema. Dunque il vecchio partiva dal principio come la Bibbia. I vecchi — quando non erano ancora tanto vecchi — avevano riprodotto nei giovani se stessi con grande facilità e con qualche piacere. Passando la vita da uno all’altro organismo era difficile di accertarsi se la stessa s’era elevata o migliorata. I secoli storici dietro di noi erano troppo brevi per trarne l’esperienza. Ma dopo la riproduzione poteva esserci progresso spirituale se l’associazione fra vecchi e giovani era perfetta e se una gioventù sana poteva appoggiarsi ad una vecchiaia sanissima. Scopo del libro era dunque di dimostrare per il bene del mondo la necessità della sanità del vecchio. Secondo il vecchio il futuro mondo, cioè la potenza dei giovini che questo futuro faranno, dipendeva dall’assistenza e dagli insegnamenti dei vecchi.

La prefazione aveva anche una seconda parte. Se il vecchio avesse potuto ne avrebbe fatte molte parti. La seconda cercava di provare il vantaggio che al vecchio sarebbe derivato da