Pagina:Svevo - La novella del buon vecchio e della bella fanciulla ed altri scritti, 1929.djvu/135

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do. Avrebbe essa adempiuto questo voto meglio del precedente?

Tutti gli altri, a quella tavola, erano giocondi con grande naturalezza, come lo sono sempre gli spettatori. A me la naturalezza mancava del tutto. Era una sera memoranda anche per me. Mia moglie aveva ottenuto dal dottor Paoli che per quella sera mi fosse concesso di mangiare e bere come tutti gli altri. Era la libertà resa più preziosa dal mònito che subito dopo mi sarebbe stata tolta. Ed io mi comportai proprio come quei giovincelli cui si concedono per la prima volta le chiavi di casa. Mangiavo e bevevo, non per sete o per fame, ma avido di libertà. Ogni boccone, ogni sorso doveva essere l’asserzione della mia indipendenza. Aprivo la bocca più di quanto occorresse per ricevervi i singoli bocconi, ed il vino passava dalla bottiglia nel bicchiere fino a traboccare, e non ve lo lasciavo che per un istante solo. Sentivo una smania di movermi io, e là, inchiodato su quella sedia, seppi avere il sentimento di correre e saltare come un cane liberato dalla catena.

Mia moglie aggravò la mia condizione rac-