Pagina:Svevo - La novella del buon vecchio e della bella fanciulla ed altri scritti, 1929.djvu/157

Da Wikisource.

— 147 —

della madre nelle linee del padre finivano coll’essere un bacio spudorato, in pubblico. Che cosa voleva ora da me dopo che mi si era mostrata tanto spesso avvinta al marito?

E fu la prima volta, quella sera, che potei credere di aver vinto. Anna si fece più mite, quasi ricredendosi. E allora la sua compagnia non mi dispiacque più. Poteva restare. E m’addormentai ammirandola bella e buona, persuasa. Presto mi addormentai.


* * *


Un sogno atroce: Mi trovai in una costruzione complicata, ma che subito intesi come se io ne fossi stato parte. Una grotta vastissima, rozza, priva di quegli addobbi che nelle grotte la natura si diverte a creare, e perciò sicuramente dovuta all’opera dell’uomo; oscura, nella quale io sedevo su un treppiedi di legno accanto ad una cassa di vetro, debolmente illuminata di una luce che io ritenni fosse una sua qualità, l’unica luce che ci fosse nel vasto ambiente, e che arrivava ad illuminare me, una parete composta di pietroni grezzi e di sotto un