Pagina:Svevo - La novella del buon vecchio e della bella fanciulla ed altri scritti, 1929.djvu/284

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so. Col fiato corto, disse a Mario: — Non comportiamoci da facchini. Io sono interamente a tua disposizione.

— Ma che parli di cavalleria, tu? — urlò Mario. — Non senti neppure la vergogna degli schiaffi che avesti? — E qui Mario trovò finalmente il modo di dire le parole con le quali avrebbe voluto iniziare le spiegazioni: — Ricordati che se tu divulghi la burla che osasti, io rendo noto quanto qui è avvenuto e rinnovo il trattamento che ora subisti, ma anche a calci. — Ricordò che a questo mondo esistevano anche i calci, e ne inferse subito uno al povero Gaia.

Il quale, sempre ripetendo ch’era a disposizione di Mario, e tenendo coperta col fazzoletto metà della faccia, si ritirò verso casa sua, negli occhi una minaccia, ma il corpo del tutto inerte. Mario non l’inseguì, e, stomacato, gli volse le spalle.

Si sentiva meglio, molto meglio. Le vittorie dello spirito, non v’ha dubbio, sono molto importanti, ma una vittoria dei muscoli è salutare assai. Il cuore acquista novella fiducia nel vaso in cui batte, e si regola e rafforza.