Pagina:Svevo - La novella del buon vecchio e della bella fanciulla ed altri scritti, 1929.djvu/294

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abituati da non vederla. Avevano già sofferto e goduto perchè la vita di pochi giorni è più lunga di quanto possa sembrare a chi la subì per anni, e sapevano molto, visto che una parte della grande esperienza l’avevano portata con sè dall’uovo. Infatti appena arrivati alla luce, avevano saputo che le cose bisognava esaminarle bene prima con un occhio eppoi con l’altro per vedere se si dovevano mangiare o guardarsene.

E parlarono del mondo e della sua vastità, con quegli alberi e quelle siepi che lo chiudevano, e quella casa tanto vasta ed alta. Tutte cose che si vedevano già, ma si vedevano meglio parlandone.

Però uno di loro, dalla lanuggine gialla, satollo — perciò disoccupato — non s’accontentò di parlare delle cose che si vedevano, ma trasse dal tepore del sole un ricordo che subito disse: — Certamente noi stiamo bene perchè c’è il sole, ma ho saputo che a questo mondo si può stare anche meglio, ciò che molto mi dispiace, e ve lo dico perchè dispaccia anche a voi. La figliuola del contadino disse che noi siamo tapini perchè ci manca la madre. Lo disse con