Pagina:Svevo - La novella del buon vecchio e della bella fanciulla ed altri scritti, 1929.djvu/301

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sei tu che ti appropriasti il cibo ch’io con tanta fatica avevo scavato dal suolo?

— Io sono Curra — disse umilmente il pulcino. — Ma tu chi sei e perchè mi facesti tanto male?

Alle due domande essa non diede che una sola risposta. — Io sono la madre, — e sdegnosamente gli volse il dorso.

Qualche tempo appresso, Curra, oramai un magnifico gallo di razza, si trovava in tutt’altro pollaio. E un giorno sentì parlare da tutti i suoi nuovi compagni con affetto e rimpianto della madre loro.

Ammirando il proprio, atroce destino, egli disse con tristezza: — La madre mia, invece, fu una bestiaccia orrenda, e sarebbe stato meglio per me ch’io non l’avessi mai conosciuta.