Pagina:Svevo - La novella del buon vecchio e della bella fanciulla ed altri scritti, 1929.djvu/75

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dere la propria via. Certo egli sapeva di dover consigliare e dirigere. Così giunsero sotto le finestre del vecchio. A quel punto il fanciullo scese dal marciapiedi per camminare meglio e non subito fu seguito dall’uomo. Perciò avvenne che le loro braccia allacciate andarono a cozzare contro il colonnino di un fanale. Non subito il fanciullo intese che avrebbe dovuto retrocedere per accompagnarsi all’uomo. Aveva fretta e probabilmente fece male all’ubriaco premendone la mano sul colonnino. Costui fu preso da un improvviso furore. Si svincolò dal fanciullo e subito gli menò un calcio atterrandolo. Per fortuna la sua ebbrezza gli impediva la rapidità dei movimenti, perchè si capiva che si raccoglieva per picchiare ancora. Il fanciullo, a terra, si celava puerilmente la faccia col braccio per proteggersi e piangeva, guardando terrorizzato l’ubriaco ch’era chino su lui e non riusciva a riacquistare l’equilibrio.

Il vecchio, alla finestra, fu invaso dal terrore. Aperse le lastre dimenticando per un istante la cura della propria salute e si mise a gridare con la sua voce roca chiamando aiuto. Su-