Pagina:Svevo - Senilità, 1927.djvu/116

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e chiuse la porta. Avrebbe dimenticato di aver udite quelle parole. Mai la sorella avrebbe dovuto sospettare ch’egli sapesse qualche cosa di quei suoi sogni.

Coricatosi non tornò col pensiero ad Angiolina. Lungamente stette a sentire le parole che gli pervenivano attutite, calme e dolci dall’altra stanza. Stanco, la mente chiusa a qualunque emozione, egli si sentì quasi felice. Rotta la relazione con Angiolina egli si sarebbe potuto dedicare interamente alla sorella. Sarebbe vissuto al dovere.


VII.

Si svegliò dopo poche ore, in pieno giorno, ed ebbe immediata coscienza degli avvenimenti della sera prima. Ma non di tutto il dolore, ed egli si lusingò gli avesse dato tanto affanno l’impossibilità di poter vendicarsi subito, non il tradimento stesso di quella donna. Presto, presto ella avrebbe conosciuta la sua ira e poi il suo abbandono. Sfogato il suo rancore sarebbe scomparso quello ch’era ormai il maggior legame.

Uscì senza salutare la sorella. Fra poco egli sarebbe ritornato a lei per guarirla dei sogni che aveva spiati.

Soffiava un po’ di vento e, accanto al giardino pub-