Pagina:Svevo - Una vita, 1938.djvu/100

Da Wikisource.


Macario, per via, gli presentava le persone che presumibilmente avrebbero trovato da Annetta. 

Anzitutto Spalati, il professore di lingua e letteratura italiana dal quale Annetta prendeva delle lezioni. A giudicarne dalla descrizione che ne fece, Macario doveva amarlo poco. Era verista a credergli ma viceversa poi, quando si trovava alle prese con uno scrittore italiano, indagava pedantescamente se usava parole non legittimate dal Petrarca. Del resto un bellissimo giovane, confessò Macario, e si capiva ch’era quella la qualità che lo privava della simpatia di colui che ne faceva la biografia. 

Nel desiderio di contornarsi al piú presto di persone conformi ai suoi novelli gusti, Annetta aveva attirato a sé le persone piú intelligenti fra le sue conoscenze. Fra gli altri Fumigi, parente di Maller, quarantenne. Macario raccontava che si sapeva che dapprima la sua ambizione era stata di costituirsi libero col suo lavoro per dedicarsi interamente a certi suoi studî prediletti di matematica. Era negoziante, capo di una ditta importante, e le male lingue asserivano che la possibilità di questa libertà già sussistesse e anche Macario era di tale parere. Era naturale che il lavoro accanito di ogni giorno avesse terminato col togliere a Fumigi ogni altro desiderio. 

— Credo non abbia piú inclinazione che a quelle matematiche il cui risultato si possa toccare con mano. Conserva il suo aspetto da matematico perché non dev’essere disaggradevole di venir considerato quale il futuro scopritore della quadratura del circolo. 

Frequentava le serate di Annetta un giovinotto medico, certo Prarchi, uscito recentemente dall’università, uno dei pochi a questo mondo appassionati del proprio mestiere e non dell’altrui, diceva Macario. Era una conoscenza fatta in un luogo di bagni e Annetta, per quel poco buon senso artistico di cui va a me debitrice, ama di sentir parlare di cose realistiche e quindi di medicina. Il giovinetto ha un grande difetto, l’esagerazione delle sue qualità. Parla tanto volontieri di medicina che talvolta parla anche di dosi. Annetta mi confidò, e questo resti fra di noi, che tutta questa compagnia di brave persone l’annoia. L’an-