Pagina:Svevo - Una vita, 1938.djvu/242

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monto quegli occhi lucevano ridenti. Da lungo tempo non aveva dormito cosí bene e, dicendolo, per gratitudine, baciò le mani che Alfonso ora poteva ritirare. 

— Chissà, forse potrò vivere ancora! — Doveva sentirsi meglio di molto per parlare cosí e non occorreva di piú per dare grandi speranze ad Alfonso. La baciò lungamente sulla fronte e le disse che avrebbero sempre passato insieme la vita che loro rimaneva; identificava le sue alle condizioni della madre per fortificarla nelle sue illusioni. Neppure allora ella non aveva speranze tanto grandi. Dichiarò che non sperava piú di poter correre, saltare, forse neppure uscire di casa; magari in letto, ma voleva vivere. 

Cenò con lui che stava a guardarla estatico, meravigliato di vedersi svegliare in lei prontamente col desiderio la capacità di vivere. Volle non vedere nella fame svegliatasi improvvisamente nella madre che la naturale reazione di un organismo indebolito che vuole rifarsi, mentre la fretta con cui ella ingoiava il poco cibo che le riusciva di prendere dinotava piuttosto il vivo desiderio d’illudersi, la fretta di usare vantaggiosamente della tregua accordatale. Ben presto con ribrezzo volle allontanato l’apparecchio. Si stese nel letto e fu difficile capire se fosse veramente lieta di poter dire: — Da lungo tempo non ho mangiato tanto. 

La Giuseppina annunziò la visita del medico, ciò che scosse la signora Nitti. Meravigliata e seccata, disse ch’era la prima volta ch’egli sentisse il bisogno di venirla a vedere due volte in un giorno. Alfonso ridendo le chiese se volesse fargli il rimprovero che quel giorno veniva due volte oppure che gli altri non veniva che una. Con disprezzo ella rispose ch’egli non capiva nulla della sua malattia e che avrebbe fatto meglio a non venire affatto. 

Poi ella lo subí e non seppe o non si curò di nascondere che la sua visita l’annoiava. Egli si dimostrava premuroso, chiedeva notizie, dava consigli, ma non riceveva in risposta che monosillabi, e vedeva ricevuti i suoi consigli con silenzio interrotto da qualche esclamazione poco entusiastica: