Pagina:Svevo - Una vita, 1938.djvu/278

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Rivide Rosina e provò un senso di ripulsione come se si fosse imbattuto in Creglingi stesso. Fece uno sforzo per vincersi; non volle identificarla al suo promesso sposo e le fece un saluto sorridente. Si levò il cappello per abbondare anche in cortesia. I grandi occhi neri di Rosina si allargarono dalla meraviglia ed ella salutò esitante. Era certo che quella forma di saluto non sarebbe divenuta mai famigliare in villaggio. 

Qualche giorno prima della sua partenza, Mascotti lo pregò di andare a fare una visita d’addio alla sua figliuola, ma Alfonso non vi andò quantunque glielo avesse promesso. Non serbava rancori, ma gli seccava di andare a udire sciocchezze o villanie. Mascotti divenne molto freddo verso di lui e non fu che l’ultimo giorno che si rasserenò. 

Quel giorno Faldelli portò tutti i denari, un franco sull’altro, come egli diceva. Mascotti voleva andarsene, ma Faldelli ch’era giunto inatteso lo pregò di rimanere per assistere allo scambio dei documenti. Versò, invece di dodicimila franchi, novemila soltanto e, in luogo dei mancanti, consegnò una ricevuta di Mascotti con diversi allegati. Nella prima sorpresa, Alfonso alquanto offeso chiese a Mascotti perché non avesse atteso d’incassare da lui la somma che gli era dovuta. Mascotti alquanto confuso dichiarò che aveva agito cosí per evitare a lui delle seccature e Alfonso ebbe il tempo necessario per convincersi che sarebbe stato indecoroso di perdere una sola parola a lagnarsi dell’elevatezza della somma prelevata e non esaminò gli allegati che allorché si trovò solo. 

V’erano i conti del farmacista, la maggior parte, quantunque tutti insieme non arrivassero a formare oltre qualche centinaio di franchi, poi una ricevuta di Giuseppina per una somma che Alfonso non trovò superiore a quella ch’ella poteva credere di aver meritata, una ricevuta di Frontini per un importo che avrebbe fatto sorridere dal disprezzo il piú misero mediconzolo della città. Ultimo un piccolo bollettino di Mascotti che doveva giustificare la mancanza del resto, ben piú della metà. V’erano due pa-