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ne, ma evocava fantasmi ben differenti. Quando allora sognava si attribuiva tratti di diligenza straordinaria i quali necessariamente dovevano venir lodati da Sanneo e dalla direzione. Dovevano essere tratti di diligenza che salvavano la banca dalla rovina.
In seguito alla sua attività, anche per altre ragioni, si sentiva meglio al suo posto. Se anche non come sognava, Sanneo lo aveva lodato, ciò ch’era già molto in confronto ai modi che il capo usava di solito con gl’impiegati per non guastarli con lodi. Ebbe per Alfonso dei riguardi in lui del tutto inusitati. Diede ordine al piccolo Giacomo di servirlo e di correre per lui per la banca a cercare i documenti necessari o i copialettere di cui abbisognava. Alfonso gliene fu grato sommamente perché odiava piú che mai quelle lunghe ricerche, lavoro di cui non restava traccia e del quale quindi la direzione nulla poteva sapere.
Senza le ire che gli avevano apportato le ricerche inutili, la sua vita divenne anche piú tranquilla. Durante la giornata parlava poco e sempre con le solite persone. Sulla via si sentiva a disagio e non la passava che correndo per portarsi all’ufficio o a casa.
Si trovava, credeva, molto vicino allo stato ideale sognato nelle sue letture, stato di rinunzia e di quiete. Non aveva piú neppure l’agitazione che gli dava lo sforzo di dover rifiutare o rinunziare. Non gli veniva piú offerto nulla; con la sua ultima rinunzia egli s’era salvato, per sempre, credeva, da ogni bassezza a cui avrebbe potuto trascinarlo il desiderio di godere.
Non desiderava di essere altrimenti. All’infuori dei timori per l’avvenire e del disgusto per l’odio di cui si sapeva l’oggetto, egli era felice, equilibrato come un vecchio. Certamente, egli ne era consapevole, la sua pace era il risultato delle strane vicende degli ultimi mesi le quali avevano gettato su lui come una cappa di piombo che gl’impediva ogni divagazione; tutti i suoi pensieri erano a quelle vicende o per ammirare la grandezza del sagrificio ch’egli aveva fatto o per studiare come sottrarsi ai pericoli ch’egli pensava lo minacciassero. Era sempre piú quieto che negli anni di malcontento passati prima alla ban-